John Dickson Carr, il maestro del giallo della camera chiusa

John Dickson Carr, il maestro del giallo della camera chiusa

2 Marzo 2025 Off di Anna Maria Pierdomenico

John Dickson Carr, nato a Uniontown, Pennsylvania il 30 novembre 1906, è universalmente riconosciuto come uno dei più grandi maestri del giallo classico, in particolare del giallo della camera chiusa. Le sue intricate trame, i colpi di scena ingegnosi e le atmosfere cupe e misteriose lo hanno consacrato tra i principali autori del genere, influenzando generazioni di scrittori e lettori.

Gli esordi

Figlio di un politico e giudice statunitense, Carr crebbe in un ambiente colto, circondato dai libri. Fin da giovane, nutrì una passione per la narrativa poliziesca e i racconti dell’orrore gotico, due generi che avrebbe poi sapientemente fuso nelle sue opere. Carr si trasferì in Inghilterra negli anni ’30, dove trovò un ambiente letterario favorevole alla sua scrittura e divenne parte della Detection Club, un esclusivo circolo di autori giallisti britannici che includeva Agatha Christie e Dorothy L. Sayers.

Il primo successo di Carr arrivò nel 1933 con Terrore al castello, un romanzo che già mostrava la sua predilezione per le atmosfere sovrannaturali e i misteri apparentemente insolubili.

Gideon Fell

Fu con il personaggio del dottor Gideon Fell – introdotto sempre nel 1933 con Il cantuccio della strega – che Carr conquistò un posto d’onore nella narrativa poliziesca. Fell, un investigatore corpulento e eccentrico, era chiaramente ispirato alla figura reale di G.K. Chesterton, e divenne il protagonista di molte delle sue celebri storie di camera chiusa, in cui crimini impossibili vengono risolti grazie a deduzioni brillanti e ingegnose.

Le camere chiuse – stanze dove i crimini vengono commessi in circostanze apparentemente irrealizzabili, come omicidi in ambienti completamente chiusi dall’interno – divennero il marchio di fabbrica di Carr. Le tre bare (1935) è considerato uno dei migliori esempi del genere è ancora oggi studiato per la perfezione nella costruzione dell’enigma.

Henry Merrivale

La produzione di Carr è sterminata. Sotto lo pseudonimo di Carter Dickson, pubblicò anche un’altra serie di romanzi con protagonista Sir Henry Merrivale, un personaggio altrettanto iconico e bizzarro. Merrivale, noto per il suo senso dell’umorismo e le sue intemperanze, risolveva casi altrettanto intricati, con Carr che mescolava sapientemente elementi comici e drammatici.

Oltre alla dedizione al giallo, Carr era affascinato dall’elemento sovrannaturale, che spesso utilizzava per creare atmosfere inquietanti. Tuttavia, alla fine delle sue storie, il mistero veniva sempre spiegato in modo razionale, mantenendo l’aderenza alle regole del giallo deduttivo classico, senza ricorrere a soluzioni soprannaturali.

 

Gli ultimi anni

Durante la sua carriera, Carr scrisse oltre 90 romanzi e racconti, ricevendo numerosi riconoscimenti. Fu uno dei pochi autori americani ad essere accolto nel Detection Club inglese, un segno della sua influenza nel panorama del giallo internazionale. Oltre ai suoi romanzi, scrisse anche sceneggiature radiofoniche e testi teatrali, dimostrando una versatilità eccezionale.

Carr morì il 27 febbraio 1977 a Greenville, South Carolina, lasciando dietro di sé un’eredità letteraria che ha influenzato profondamente il genere del giallo. La sua capacità di creare enigmi complessi e apparentemente irrisolvibili, unita alla sua abilità nel mescolare mistero e atmosfera gotica, lo rende uno degli autori più celebrati e amati dagli appassionati di crime fiction.

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