La badia di Santo Spirito al Morrone

La badia di Santo Spirito al Morrone

15 Ottobre 2024 Off di Anna Maria Pierdomenico

Nella frazione Badia, a pochi chilometri da Sulmona (AQ), sorge un imponente complesso architettonico circondato da una cinta muraria e da torri a base quadrata. No, non è un castello, è uno splendido monastero la cui costruzione affonda le radici nel 1200 ed è legata a doppio filo a Pietro da Morrone, che era in eremitaggio presso il sovrastante eremo di Sant’Onofrio.

Molte modifiche

Nel corso dei secoli la Badia di Santo Spirito al Morrone fu modificata e ampliata, ad esempio nel 1596 fu completato il campanile a torre con la cuspide, inoltre monastero si arricchì con i suddetti “portali del feudo” che permettevano l’accesso alle vaste tenute terriere. A seguito del terremoto della Maiella del 1706, l’abbazia venne danneggiata e il seguente restauro la trasformò completamente, conservando solo la parte absidale con il ciclo di affreschi quattrocentesco.

Con le leggi napoleoniche del 1809 l’edificio, tolto ai monaci, fu destinato prima a Ospizio, poi a Real Casa dei Mendici dei Tre Abruzzi e infine a carcere penale, rimasto attivo sino al 1993.

 

Abbandono e riscoperta

adia di Santo Spirito al Morrone è rimasta abbandonata fino al 1997, quando è stata acquisita dalla Soprintendenza per i Beni Culturali dell’Abruzzo, restaurata e trasformata in Polo Museale d’Abruzzo e nuova sede del Parco Nazionale della Maiella. L’interno è a navata unica con volta a botte e sono presenti due altari, uno dedicato a San Benedetto e l’altro a Celestino V.

Accanto al presbiterio c’è la cappella dedicata alla famiglia Caldora, in cui si trova il sarcofago quattrocentesco di Restaino Caldora, opera di Gualtiero d’Alemagna. Sotto il presbiterio c’è la cripta medievale, in cui si conserva un dipinto del XIV secolo ritraente San Pietro Celestino.

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