Machu Picchu – Le meraviglie moderne

Machu Picchu – Le meraviglie moderne

8 Agosto 2024 Off di Anna Maria Pierdomenico

Cominciamo con un fatto minore: l’otto settembre del 2000 in Perù si sta girando lo spot di una celebre birra locale. A un certo punto, una gru utilizzata per le riprese si sbilancia e cade. Per fortuna nulla di grave, se non fosse che l’attrezzatura precipita proprio sopra l’Intihuatana. Cos’è? Nientemeno che il celebre orologio solare della leggendaria città di Machu Picchu. Il danno è minimo, la punta è danneggiata per otto centimetri, ma i birrai dovranno comunque pagare un salato risarcimento.

La riscoperta

Poco meno di sette anni dopo, grazie a un’iniziativa che scatena polemiche perfino da parte dell’Unesco, vengono scelte le Sette Meraviglie del Mondo Moderno e Machu Picchu, ovviamente, vi trova posto.

Machu Picchu è stata riscoperta poco meno di cento anni prima, nel 1911, dall’esploratore statunitense Hiram Bingham. Certo, lui passa alla storia come lo scopritore ufficiale ed è giusto così, essendo il primo a capire l’incredibile importanza del sito; tuttavia, è doveroso fare un paio di notazioni. Bingham, intanto, non è il primo a capitare a Machu Picchu dopo che la città era stata abbandonata da secoli.

Diversi altri esploratori, infatti, erano già passati tra le rovine, ma nessuno si era dato pena di pubblicizzare troppo la scoperta e, forse, i tempi non erano ancora maturi. L’altro dettaglio è che Bingham era convinto di aver trovato la leggendaria Vilcabamba, altra leggendaria città Inca che l’esploratore non troverà mai, fermandosi – ironia della sorte – a qualche centinaio di metri.

La storia della città

La storia della città, il terzo sito archeologico del mondo per estensione dopo Pompei e Ostia Antica, è a sua volta curiosa. A dispetto di quello che si pensi, Machu Picchu era in realtà una sorta di residenza di vacanza dei potenti dell’epoca, una sorta di Cortina D’Ampezzo o Capri, o se volete la Camp David dei presidenti americani.

Inoltre, l’agglomerato nasce intorno al 1440, poco prima che l’Europa “scopra” il Nuovo Continente e faccia scempio delle culture che vi trova.

Il sito sorge nella gola di Picchu, situata a metà strada fra le Ande e la foresta amazzonica, nella valle dell’Urubamba; la città è posta in modo spettacolare in cima a una montagna e la suggestione è aumentata dalle particolari e meravigliose rovine e dai numerosi terrazzamenti. “Qua in cima chi volete che venga a scocciarci?”  deve aver pensato Pachacútec, l’imperatore fautore di Machu Picchu: meno di un secolo dopo arrivano i conquistadores.

Oggi

Oggi il sito, nonostante le difficoltà per raggiungerlo, è visitato da milioni di persone all’anno, fatto che preoccupa l’Unesco per i possibili danni alle strutture, nonché per l’inquinamento del luogo selvaggio. Il Perù, che guadagna con Machu Picchu tanti bei milioncini, assicura ovviamente che non c’è nessun rischio. È pur vero, però, che la costruzione di una funivia per agevolare l’arrivo nel sito archeologico è periodicamente sventata. Un evento che, purtroppo, pare solo rimandato.

Insomma, la bellezza di Machu Picchu, preservata nei secoli grazie al suo totale isolamento, potrebbe finire per essere il maggior pericolo di questa Meraviglia del Mondo Moderno.

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