Howard Carter e la scoperta della tomba di Tutaknhamon
“𝐃𝐢𝐞𝐝𝐢 𝐥’𝐨𝐫𝐝𝐢𝐧𝐞. 𝐅𝐫𝐚 𝐢𝐥 𝐩𝐫𝐨𝐟𝐨𝐧𝐝𝐨 𝐬𝐢𝐥𝐞𝐧𝐳𝐢𝐨, 𝐥𝐚 𝐩𝐞𝐬𝐚𝐧𝐭𝐞 𝐥𝐚𝐬𝐭𝐫𝐚 𝐬𝐢 𝐬𝐨𝐥𝐥𝐞𝐯𝐨̀. 𝐋𝐚 𝐥𝐮𝐜𝐞 𝐛𝐫𝐢𝐥𝐥𝐨̀ 𝐧𝐞𝐥 𝐬𝐚𝐫𝐜𝐨𝐟𝐚𝐠𝐨. 𝐂𝐢 𝐬𝐟𝐮𝐠𝐠𝐢̀ 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐞 𝐥𝐚𝐛𝐛𝐫𝐚 𝐮𝐧 𝐠𝐫𝐢𝐝𝐨 𝐝𝐢 𝐦𝐞𝐫𝐚𝐯𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚, 𝐭𝐚𝐧𝐭𝐨 𝐬𝐩𝐥𝐞𝐧𝐝𝐢𝐝𝐚 𝐞𝐫𝐚 𝐥𝐚 𝐯𝐢𝐬𝐭𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐬𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐞𝐧𝐭𝐨̀ 𝐚𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐨𝐜𝐜𝐡𝐢: 𝐥’𝐞𝐟𝐟𝐢𝐠𝐞 𝐝’𝐨𝐫𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐠𝐢𝐨𝐯𝐚𝐧𝐞 𝐫𝐞 𝐟𝐚𝐧𝐜𝐢𝐮𝐥𝐥𝐨”
Le tombe perdute
Il sogno di Howard Carter era quello di scavare nella Valle dei Re alla ricerca delle tombe dei due faraoni della XVIII dinastia non ancora scoperte: Akhenaton, il faraone eretico, e il suo successore e figlio Tutankhamon. Grazie alla concessione di scavo ottenuta da Lord Carnarvon, iniziò a scavare nella valle nell’autunno del 1917.
Il 3 novembre 1922, quando ormai Lord Carnarvon aveva perso le speranze e concesso a Carter un una sola ulteriore stagione di scavo, avvenne la grande scoperta: dalla sabbia riaffiorò un gradino. La scala giungeva a una porta con ancora intatti i sigilli della necropoli, segno che non era mai stata violata nelle migliaia di anni dalla sua chiusura.
L’apertura
La porta venne aperta il 27 novembre, rivelando così tutta la grandiosità del corredo compresi il sarcofago e i vasi canopi.
Il 16 febbraio del 1924, alla presenza di Howard Carter venne aperto il sarcofago che rivelò all’interno la mummia del faraone bambino, intatta e contenuta in un sarcofago d’oro massiccio. La celebre maschera d’oro copriva il volto di Tutaknhamon.
Howard Carter catalogò gli oltre 2000 reperti rinvenuti, che sono tuttora in mostra al Museo Egizio del Cairo.
Morì a Londra nel 1939, all’età di 65 anni, senza aver mai avuto la possibilità di esporre alla famiglia reale la sua sensazionale scoperta.