Le origine vichinghe del Bluetooth

Le origine vichinghe del Bluetooth

13 Marzo 2023 Off di Anna Maria Pierdomenico

Cosa c’entra il Bluetooth, una tecnologia per connettere dispositivi con la storia dei guerreschi popoli norreni? Per scoprirlo dobbiamo tornare indietro al decimo secolo, quando sul trono di Danimarca salì Harald Gormsson Blåtand, che secondo delle cronache successive era un “sovrano potente, bellicoso e carismatico in battaglia”.

Harald Blåtand

Harald fu il primo re a riuscire a unificare la Danimarca, sia dal punto amministrativo che religioso, dato che ad un certo punto della sua vita si convertì al cristianesimo e diede il via alla conversione di massa del suo popolo.

Ma torniamo un momento ad un passato più vicino. Il nome Bluetooth è stato scelto nel 1997 da Jim Kardach, che lavorava per la compagnia Intel. L’illuminazione gli venne durante una conversazione col collega Sven Mattisson riguardante la storia scandinava e il romanzo storico “Le Lunghe Navi” di Frans Bengtsson, che aveva tra i protagonisti proprio Harald Blåtand.

Qual è il nesso?

Il soprannome del re danese, Blåtand, significa “Dente Blu” (o Dente Azzurro, secondo una traduzione più controversa), tanto che in inglese egli era soprannominato Harald Bluetooth. Il logo che tutti conosciamo unisce infatti le rune nordiche Hagall e Berkanan, analoghe alle moderne H e B.

Non sappiamo con precisione a cosa fosse dovuto questo appellativo, si ipotizza che il sovrano usasse colorarsi i denti prima delle battaglie, fosse particolarmente ghiotto di mirtilli o soffrisse qualche patologia. Ritrovamenti recenti di tombe di guerrieri hanno anche fatto supporre l’esistenza di una pratica per far cambiare colore ai denti in modo permanente.

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