San Pio Delle Camere e Peltuinum Vestinorum
Alle pendici del massiccio del Gran Sasso d’Italia sorge il piccolo e suggestivo comune di San Pio delle Camere, ben riconoscibile dalla Piana di Navelli grazie all’inconfondibile profilo del suo castello. Poco lontano giacciono i resti della città romana di Peltuinum.
San Pio delle Camere, il borgo sopravvissuto
Alle pendici del massiccio del Gran Sasso d’Italia sorge il piccolo e suggestivo comune di San Pio delle Camere (AQ), ben riconoscibile dalla Piana di Navelli grazie all’inconfondibile profilo del suo castello. Le prime notizie sul paese risalgono all’inizio dell’anno mille, quando fu donato al monastero di Bominaco. Quasi un secolo dopo passò sotto l’egida della diocesi di Valva e nel 1173 divenne possedimento feudale della famiglia Poppleto.
Braccio da Montone
Nel 1254 San Pio partecipò alla seconda fondazione dell’Aquila, che era stata rasa al suolo da Manfredi di Svevia, e nel 1423-24 subì l’assedio e l’occupazione di Braccio da Montone, capitano di ventura che avrebbe trovato la morte nell’attuale capoluogo abruzzese. Nel XVI secolo, a seguito dei conflitti tra Carlo V d’Asburgo e Francesco I di Valois per il predominio sull’Italia, fu ceduta ai Caracciolo dal sovrano spagnolo. Nei secoli seguenti San Pio fu sotto il dominio di diverse famiglie e nel 1829 divenne comune autonomo.
Il castello
Di grande impatto è il castello, di cui, lungo un crinale ricco di vegetazione, sono ancora ben visibili il mastio e la cinta muraria. Edificato nel XII secolo e rimaneggiato nel 1300, deve l’aspetto attuale all’attacco del 1424 di Braccio da Montone. Vittima del capitano di ventura fu anche la chiesa medioevale di San Pietro Celestino, totalmente distrutta e poi ricostruita nella prima metà del XVI secolo. Nuovamente devastata dal sisma del 2009, che ha flagellato l’intero comune, è stata riaperta al pubblico nel 2015. San Pio ospita anche il parco “Il Regno dei Mazzamurelli”.
Le antiche vestigia di Peltuinum Vestinorum
A cavallo tra i comuni di Prata D’Ansidonia e San Pio Delle Camere, in provincia dell’Aquila, giacciono i resti di una città romana edificata su un antico centro vestino. La presenza della popolazione italica, in una terra fertile e ricca d’acqua, è testimoniata dai numerosi reperti archeologici rinvenuti nelle varie aree sepolcrali risalenti fino all’VIII secolo a.C.
Nel I secolo d.C.
La fondazione di Peltuinum secondo le regole urbanistiche romane si attesta a metà del I secolo a.C., quando la città diventa un centro nevralgico per la gestione dello sfruttamento agricolo della zona e per l’applicazione delle leggi sul transito delle greggi.
Ulteriori modifiche vengono fatte nel I secolo d.C., quando viene eretta la cinta muraria e viene edificata un’area monumentale di cui fino ad ora sono stati ritrovati un tempio e un teatro – la zona è tuttora in fase di scavo – purtroppo utilizzati in epoca medievale come cave di materiale edilizio. Molte delle lastre di pietra sono rintracciabili nella Chiesa di San Paolo di Peltuinum, iniziata tra il VII e l’VIII secolo e ricostruita tra il 1100 e il 1200, e nel castello di Prata D’Ansidonia.
Il terribile sisma del 443
Per quanto riguarda l’area residenziale, ci restano diversi resti di domus con la pavimentazione a mosaico o in battuto. Sotto l’imperatore Claudio (41-54 d.C.) il tratturo L’Aquila-Foggia su cui sorgeva Peltuinum divenne l’importante via Claudia Nova, dando ulteriore slancio allo sviluppo dell’abitato. La città fu progressivamente abbandonata nel V secolo, in seguito al terribile sisma del 443 e all’instabilità politica contestuale e seguente al crollo dell’Impero Romano. Il sito è monumento nazionale dal 1902.