
Il vaso di Pandora
In un tempo lontano, quando la terra era solo popolata da dei e mostri, per ottenere il potere Zeus dovette combattere contro il padre Crono e i suoi sostenitori. I Titani, nati da Urano e Gea, parteggiarono chi per l’uno e chi per l’altro e a guerra finita i fiancheggiatori di Crono furono puniti e quelli di Zeus premiati.
La nascita del genere umano
Rimanevano però due titani, che non avevano partecipato allo scontro ma che al tempo stesso non avevano stima del signore degli dei: l’astuto Prometeo e lo sventato Epimeteo. Prometeo, in particolare, soffriva della devastazione che era stata portata sulla terra e decise di dare vita ad una creatura che potesse avere i suoi sentimenti e la sua aspirazione a mete nobili e alte. Impastò l’argilla con le sue lacrime e vi infuse il fuoco divino: era nato il primo uomo.

Cupola della Sala dei Giganti di Palazzo Te (Mantova), Giulio Romano
Quando fu il momento di decidere quali parti degli animali sacrificati sarebbero toccati agli dei e quali agli uomini, Prometeo uccise un bue, avvolse le carne nella pelle e le ossa nel grasso, poi si presentò a Zeus e gli chiese di scegliere. Il dio, improvvido, scelse il grasso, credendo di trovarvi sotto la carne. Quando capì di essere stato imbrogliato, padre degli dei si adirò a tal punto da privare gli uomini del fuoco. Il titano, a quel punto, accese una torcia al carro del sole e restituì le fiamme al genere umano, ma pagò un prezzo altissimo: Zeus lo condannò ad essere incatenato ad una roccia e ogni giorno un’aquila arrivava a banchettare col suo fegato, che la notte ricresceva. Il titano sarebbe stato liberato da Eracle moltissimi anni dopo.

Prometeo incatenato, Gregorio Martinez (1590)
Il vaso di Pandora
La punizione per gli uomini non tardò a seguire quella di Prometeo. Per ordine di Zeus, Efesto modellò con la creta una splendida fanciulla, a cui Afrodite e Minerva donarono grazia, bellezza e abilità. Ermes, incaricato di condurla da Epimeteo affinché la sposasse, la dotò anche di astuzia e di curiosità. Quella creatura venne chiamata Pandora, “ricca di ogni dono”, e come regalo di nozze Zeus le diede un vaso in cui erano contenuti tutti i beni e tutti i mali. A Pandora non fu rivelato il contenuto del vaso, ma le fu raccomandato di non aprirlo.

Pandora, John William Waterhouse
La curiosità che le era stata instillata, però, dopo poco ebbe il sopravvento: Pandora aprì il coperchio proibito e improvvisamente i mali si diffusero su tutta la terra, mentre il bene si dissolveva in una nuvola di fumo. La fanciulla, avvedutasi del tragico errore, chiuse il vaso, ma fece in tempo a salvare un bene solo, ma preziosissimo: la speranza.