La nascita dei centauri

Narra il mito che un tempo Issione, re dei Lapiti, osò innamorarsi nientemeno che di Era, la regina degli dei. Zeus non si adirò, anzi ne fu piuttosto divertito, tanto che da una nube creò Nefele, una donna ad immagine e somiglianza della sua sposa e la donò all’imprudente sovrano. Issione ne fu contento e dalle nozze con Nefele nacque Euritione, uno strano essere metà uomo e metà cavallò. Euritione però, come quasi tutti gli altri centauri che vennero dopo di lui, era rozzo e selvaggio e perdeva completamente il controllo quando si ubriacava.

Nel frattempo Issione cominciò a convincersi sempre di più di aver sposato la vera Era e si mise a dichiarare a gran voce di aver rubato la moglie al grande Zeus. Il padre degli dei, furibondo, lo precipitò negli inferi e lo condannò a roteare per sempre legato ad una ruota.

Sul trono salì Piritoo, altro figlio di Issione, e durante le sue nozze accadde un fatto senza precedenti. Euritione, ubriaco, cercò di aggredire la sposa e gli altri centauri – suoi compagni e discendenti – si gettarono sulle altre donne. I Lapiti, aiutati anche dall’eroe Teseo, accorsero subito e da quell’evento scaturì una vera e propria guerra, la centauromachia. I compagni di Piritoo vinsero il conflitto contro i centauri e ad Euristione, per punizione, furono mozzati naso ed orecchie.

Una piccola curiosità: il famoso centauro Chirone, il saggio e benevolo “allenatore” di eroi, non discendeva da Euristione, ma era figlio della ninfa Fillira e di Crono. Rea, sposa di quest’ultimo, scagliò una terribile maledizione e da Fillira nacque un centauro.