Mary Shelley e la nascita di Frankenstein
Figlia della filosofa Mary Wollstonecraft e del filosofo e politico William Godwin, Mary Shelley nacque a Londra il 30 agosto 1797 e ricevette un’istruzione inusuale e avanzata per una ragazza del suo tempo.
Il grande amore
Nel 1814 Mary si innamorò di Percy Bysshe Shelley, all’epoca già sposato. Nel 1814 la coppia fuggì in segreto, ma giunta in Svizzera, fu costretta a tornare in Inghilterra a causa della penuria di denaro.
Al ritorno non mancarono i problemi: Mary era rimasta incinta, il padre rifiutava di vederla e Shelley era accerchiato dai creditori.
Mary diede alla luce una bimba che morì circa due settimane dopo, facendola precipitare in una profonda depressione. Nel 1816 nacque il secondo figlio di Mary e Percy, William.
Una notte storica
Nel maggio 1816 Mary, Percy e il bambino si diressero a Ginevra, con l’intenzione di trascorrere l’estate con il poeta Lord Byron. Al gruppo si unì anche il medico John William Polidori. Una notte George Byron propose un gioco: ognuno avrebbe dovuto scrivere una storia di fantasmi; Mary scrisse quello che sarebbe diventato un capolavoro gotico immortale: Frankenstein o il moderno Prometeo. In quell’occasione, inoltre, dalla penna di Polidori scaturì il primo racconto moderno su una creatura poi diventata la protagonista di innumerevoli opere letterarie e cinematografiche: il vampiro.
Una vita travagliata
Dopo il loro rientro a Londra, Percy rimase vedovo a causa del suicidio della moglie e il 30 dicembre 1816 sposò Mary, di nuovo incinta.
Nel maggio del 1817, Mary terminò di scrivere Frankenstein, che fu pubblicato anonimamente nel 1818. A causa dei problemi finanziari di Shelley, la coppia lasciò per sempre l’Inghilterra per raggiungere l’Italia, dove però
la tragedia li attendeva: entrambi i loro figli morirono e queste perdite gettarono Mary in una profonda depressione che la allontanò da Percy. La nascita di un altro figlio, Percy Florence, la aiutò a parzialmente a riprendersi.
Una nuova tragedia
Gli anni italiani furono intensi sia dal punto di vista intellettuale che creativo per entrambi i coniugi Shelley. Nell’estate del 1822 Percy e Mary si trasferirono in Liguria. Qui la coppia finì con l’allontanarsi sempre più, anche a causa delle infedeltà di Shelley. L’8 luglio Percy e il suo amico Edward Williams, dopo essere stati a Livorno per incontrare Byron, salparono per fare ritorno, ma non arrivarono mai a destinazione. I loro corpi furono ritrovati sulla spiaggia di Viareggio e le spoglie di Percy furono mandate nel cimitero acattolico di Roma, vicino a quelle del figlio William. Dopo la morte del marito, Mary visse per un anno a Genova, poi tornò in Inghilterra, in casa di suo padre, decisa a dedicarsi esclusivamente al figlio e alla scrittura.
Gli ultimi anni
Mary si occupò della revisione delle edizioni delle poesie di Percy, lavorò come curatrice editoriale e scrisse diversi romanzi e storie per riviste femminili.
Si spense il 1º febbraio 1851, per un tumore al cervello.
Mary Shelley fu sepolta nel cimitero della chiesa di St Peter a Bournemouth, insieme alle ceneri dei genitori e in seguito anche quelle di Percy e Jane Shelley.
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