
Rex Stout, il padre di Nero Wolfe
Rex Stout, autore statunitense noto per i suoi celebri romanzi gialli, è famoso soprattutto per aver creato il personaggio di Nero Wolfe, uno dei detective più iconici della letteratura poliziesca americana.
Gli esordi
Nato il 1 dicembre 1886 in Indiana, Stout ha avuto una carriera molto variegata, iniziando come esperto contabile e inventore, per poi trovare la sua vera vocazione nella scrittura.
Dopo una serie di romanzi poco noti, fu solo nel 1934 che Stout conquistò la scena con Fer-de-Lance (tradotto come “La traccia del serpente”), il primo romanzo in cui appariva Nero Wolfe.
Wolfe è un investigatore privato con caratteristiche uniche: è un uomo di enormi dimensioni, Burbero e riservatorinomato gourmet, appassionato di orchidee e perennemente legato al comfort della sua casa di New York. , Wolfe si distingue anche per la sua quasi ossessiva tendenza a evitare il movimento e le interazioni superflue.
I romanzi
Le trame dei romanzi di Stout, seppur spesso incentrate su omicidi e misteri intricatissimi, riflettono anche il periodo storico in cui furono scritti: l’America della Grande Depressione, della Seconda guerra mondiale, e degli anni del dopoguerra.
Stout riusciva a catturare aspetti della vita americana con ironia e profondità, attraverso Wolfe e il suo assistente, Archie Goodwin, narratore delle vicende e l’opposto del suo datore di lavoro: dinamico, intuitivo e dotato di un umorismo pungente.
Un rapido successo
Anche per Rex Stout il successo fu rapido. Nel giro di pochi anni, i suoi romanzi con protagonista Nero Wolfe divennero bestseller, e Wolfe entrò a far parte dell’immaginario collettivo americano, ispirando anche adattamenti cinematografici, televisivi e radiofonici.
In Italia, negli anni ’60, la RAI realizzò un adattamento televisivo che rese omaggio al celebre detective con una serie di episodi ispirati ai romanzi di Stout. Tino Buazzelli vestì i panni di Nero Wolfe, incarnando perfettamente l’aspetto massiccio e il carattere burbero del detective.
Al suo fianco, Paolo Ferrari interpretava Archie Goodwin, portando con sé il fascino e la vivacità del personaggio. La serie, trasmessa tra il 1969 e il 1971, riscosse grande successo, e Buazzelli divenne per il pubblico italiano il volto di Wolfe.
Una produzione sterminata
Tra il 1934 e il 1975, Stout scrisse più di 30 romanzi e numerosi racconti con Wolfe come protagonista, contribuendo a definire un sottogenere del giallo classico: quello in cui il detective, pur essendo di intelligenza straordinaria, è un personaggio profondamente umano, con vizi e ossessioni.
Al di fuori della narrativa, Stout si dedicò attivamente anche alla politica, sostenendo il movimento antifascista e difendendo la libertà di espressione, posizioni che riflettono un carattere forte e intransigente.
Nel 1975, Stout si spense nella sua casa a New York, lasciando un’eredità letteraria che continua a ispirare e intrattenere.