I Longobardi in Abruzzo
I Longobardi erano un popolo del nord Europa che, dopo aver aver conquistato la Pannonia – pressappoco l’attuale Ungheria – scesero in Italia nel 568, guidati da re Alboino.
Le Fare
Da Pavia, che divenne la loro capitale, i Longobardi conquistarono diversi territori italiani che divisero in ducati chiamati “fare” – termine familiare, vero? La prima città a essere conquistata dai Longobardi fu Teramo, nota allora come “Castrum Aprutiense”, che entrò a far parte del ducato di Spoleto. La discesa continuò verso la Marsica e l’Abruzzo Citeriore.
L’odierno Abruzzo venne suddiviso dai Longobardi in sette gastaldati (circoscrizioni amministrative governate da funzionari della corte regia): Marsi, Amiterno, Forcona, Valva, Teate, Penne e Aprutium, ripartiti rispettivamente nel Ducato di Spoleto – la Marsica e il territorio a nord del fiume Pescara – e nel Ducato di Benevento – provincia di Chieti.
I culti longobardi
I Longobardi portarono con loro la diffusione del culto in grotta di san Michele Arcangelo, il santo guerriero da loro scelto come protettore, e l’uso di toponimi usati ancora oggi, in particolare riguardo a città che hanno il prefisso di Gualdo, Fara, Scurcola e Guardia. Sopravvivono anche dei riti di ispirazione longobarda come alcuni aspetti della festa delle Farchie di Fara Filiorum Petri in onore di Sant’Antonio abate.
Alla fine del secolo VIII alla dominazione longobarda si sovrappose quella dei Franchi, che conquistarono Chieti nell’801. Nell’età longobardo-franca vennero costruite – tra le altre – le abbazie di San Vincenzo al Volturno, San Clemente a Casauria, San Liberatore a Maiella, San Martino in Valle, San Nicola di Coccia e San Salvatore a Maiella.