Il Veiove di Atessa
Era il settembre del 1977 quando, durante i lavori di aratura, ai piedi del Monte di S. Silvestro di Atessa (CH) fu ritrovata una statuetta in bronzo raffigurante Veiove, per i romani un Giove giovanile.
Il Veiove
Sappiamo che Veiove era il protettore dell’Asylum, il bosco sacro di rifugio che si trovava presso il Campidoglio, e che il suo culto era legato a sorgenti d’acqua, pioggia e tempesta e al passaggio nell’Oltretomba. La statuetta è di pregevole fattura e proviene dall’area della Magna Grecia. Alta circa 32 cm, raffigura un giovane coperto dal solo mantello, col braccio sinistro sollevato a reggere una lancia o uno scettro non più conservati, mentre la mano destra stringeva – forse – un fulmine.
Dopo il suo ritrovamento la Soprintendenza Archeologica d’Abruzzo avviò una campagna di scavi che portò al rinvenimento di un’area archeologica del II – I secolo, composta da un piccolo tempio pagano italico con un muro di recinzione, e di tantissimi reperti, tra cui una testa di cavallo in argilla. Il tempio, diversamente dal solito, sorgeva in pianura e si ipotizza che fosse una sorta di “introduzione” ad un altro edifico sito più in alto.
Il santuario
Il luogo era probabilmente meta di pellegrinaggio dei pastori che percorrevano il tratturo L’Aquila-Foggia. Con l’avvento del cristianesimo il monte vicino fu dedicato a San Silvestro, che secondo alcuni racconti soggiornò sul rilievo mentre era in viaggio dalla Calabria, insieme ad una chiesa di cui ci restano solo ruderi.
In seguito venne edificato un nuovo luogo di culto dedicato a San Vincenzo Ferrer, patrono – indovinate? – delle sorgenti d’acqua, invocato per la pioggia e contro le tempeste. Il reperto è conservato al Museo archeologico Nazionale d’Abruzzo (Chieti)