La torre Eiffel
Nel nostro viaggio alla scoperta delle meraviglie rimaste escluse dal novero delle “7 Meraviglie Moderne del Mondo”, può capitare anche di imbattersi in uno dei monumenti più conosciuti del pianeta, la Torre Eiffel.
Un esordio difficile
La torre in ferro, alta ben 312,28 metri e simbolo di Parigi nel mondo, è rimasta fuori dalle scelte – a volte discutibili ma insindacabili – del sondaggio. La Torre Eiffel era, tra le meraviglie “in gara”, la più moderna (1887), a parte il Teatro dell’opera di Sydney.
La storia della Torre voluta da Gustave Eiffel è però molto contrastata fin dall’inizio. Oggi la cosa fa sorridere, ma all’epoca la costruzione del monumento fu osteggiata in tutti i modi, spesso da grandi personalità dell’arte. E allora, la storia della Torre Eiffel è anche la cartina di tornasole dell’estrema resistenza che l’uomo oppone quasi sempre al cambiamento, al netto dell’intelligenza di chi era contrario e del successo a posteriori.
L’idea della Torre è del 1884, quando il governo francese decide di salutare l’Esposizione universale del 1889 di Parigi con un’opera di dimensioni colossali. Incontriamo qui la prima curiosità: Eiffel, col progetto della torre che darà l’immortalità al suo nome, non c’entra niente.
Gustave Eiffel
Il progetto originale è infatti di due ingegneri che lavorano per la sua azienda, che essenzialmente produce ponti di ferro, Maurice Koechlin ed Émile Nouguier. Eiffel, uomo dalla vista lunga e dalla limpida visione imprenditoriale, all’inizio è tiepido. In breve, però, si convince della genialità della torre e affianca ai due Stephen Sauvestre.
Il suo compito è rendere la struttura più gradevole dal punto di vista estetico e correggere qualche errore nel progetto iniziale. Eiffel ci mette i soldi e acquista il brevetto della torre stessa. Il monumento viene costruito a velocità record: le fondamenta sono gettate il 22 gennaio del 1887, gli ascensori – ultimo tassello – sono pronti il 31 marzo del 1889.
Come detto, fortissime sono le opposizioni alla torre, monumento simbolo del progresso che cambia per sempre lo skyline di Parigi. La più roboante è quella di 47 artisti, che si fanno sentire con una lettera al vetriolo pubblicata il 14 febbraio del 1887 su “Les Temps”. Tra i firmatari troviamo i pittori Ernest Meissionier e William-Adolphe Bouguereau, l’architetto Garnier, gli scrittori Guy de Maupassant e Alexandre Dumas figlio e decine di altri nomi altrettanto importanti.
Tra gli altri improperi, leggiamo: “… veniamo a esprimere la nostra profonda indignazione perché nel cuore della nostra capitale si debba innalzare questa superflua e mostruosa Torre Eiffel… È dunque questo l’orrore che hanno creato i francesi per darci un’idea del loro gusto tanto magnificato?… vedremo stagliarsi come una macchia d’inchiostro l’odiosa ombra dell’odiosa colonna di metallo imbullonato.”
Eiffel tira però diritto, sicuro del fatto suo e che regalerà all’umanità e a Parigi uno dei suoi simboli più potenti. La torre viene aperta al pubblico alle ore 11:50 del 15 maggio 1889 e – in pochi giorni – ogni critica è dimenticata: il successo è enorme e la torre, che doveva rimanere in piedi per vent’anni e poi essere smontata, è ancora lì, a testimoniare la forza del cambiamento, ormai simbolo mondiale della meravigliosa capitale francese.
Qualche curiosità
La Torre Eiffel è però anche piena di curiosità, ne scopriamo qualcuna.
Grazie alla sua struttura in ferro battuto, la Torre Eiffel può muoversi per effetto del calore solare e per resistere ai venti. Inoltre, sempre per la temperatura, cambia dimensioni, variando di altezza anche di 15 centimetri.
Sulla cima c’è un appartamento privato che Eiffel usò come studio e per ospitare grandi personalità come Thomas Edison. Il piccolo loft è però chiuso ai visitatori da anni. Durante la I Guerra Mondiale, grazie alla sua altezza, la torre ospitò un impianto destinato a disturbare le comunicazioni radio dei tedeschi, un marchingegno che risultò decisivo nel conflitto.
Lo stesso Hitler, forse per vendicarsi, quando si vide perduto ordinò la distruzione completa di Parigi e della sua torre simbolo. Per fortuna, il feldmaresciallo Walter Model e Dietrich von Choltitz si rifiutarono di eseguire l’ordine, era troppo anche per loro.
Nel tempo, la Torre Eiffel ha ospitato un ufficio postale, la redazione di “Le Figaro”, una stazione radio e persino un teatro. Dal 1968, la torre è colorata in “marrone Torre Eiffel”, tre tonalità di marrone, la più scura in alto e la più chiara in basso.
Infine, per la serie “il mondo è bello perché è vario”, una donna, tale Erika Aya, arciera professionista statunitense, ha “sposato” la Torre Eiffel nel 2007, dopo un vero colpo di fulmine nel 2004, la prima volta che la vide. Per lei è il coronamento del suo sogno, per i medici un caso di parafilia, un disturbo a causa del quale le persone stabiliscono forti legami con oggetti inanimati.
Che sia nubile o meno, la Torre Eiffel se ne sta a sovrastare la splendida Parigi, simbolo del progresso e di quanto un cambiamento contrastato da tutti possa essere salvifico.