Il pastore abruzzese, il guardiano bianco delle nostre terre
Il pastore abruzzese è una razza molto antica, utilizzata da secoli per la protezione del bestiame.
In antichità
Citato e decantato già in età romana da Catone, Columella e Varrone, esso compare in diverse opere, come una statuetta votiva custodita nel Museo archeologico dell’antica Capua, un affresco del XIV secolo della basilica di San Francesco ad Amatrice e una maiolica del XVIII conservata a Castelli (TE). Il pastore abruzzese è un cane di taglia grande e imponente, che può pesare fino a 50-60 chili.
La sua altezza al garrese può superare i 70 centimetri. Ha un aspetto molto robusto e muscoloso, con una folta pelliccia bianca che gli permette di resistere alle temperature rigide delle montagne abruzzesi. Caratterizzato da un forte senso di protezione nei confronti del proprio territorio e della propria famiglia, il pastore abruzzese è leale e devoto al suo padrone.
Le caratteristiche
È attento, vigile e non esita a dare l’allarme in caso di eventuali minacce. Il pastore abruzzese ha una personalità forte e indipendente, ma con una buona socializzazione può diventare un compagno fedele e affettuoso. È un cane attivo e ha bisogno di esercizio fisico per mantenere la sua forma fisica e il suo equilibrio mentale. É una specie intelligente e capace di imparare con facilità.
È molto versatile e può essere addestrato per diversi compiti, come la guardia, la protezione del bestiame o il lavoro di ricerca e salvataggio. Il pastore abruzzese è una razza resistente e robusta, che non soffre di particolari malattie genetiche. Dal 1958 il pastore abruzzese è stato unificato con quello maremmano, con cui è occorsa una fusione naturale dopo l’unità d’Italia.