Messalina, la bella e dannata dell’impero
Una delle donne più famose – famigerata, da un certo punto di vista – dell’antica Roma è Valeria Messalina.
Chi era Messalina?
Il suo nome, per secoli, è stato addirittura il simbolo della corruzione, della lussuria e di tutto ciò di più squallido che riusciate a immaginare. Oggi, però, molti storici tendono a riabilitare la figura di questa giovanissima donna e imperatrice, collocando le sue azioni nella politica del tempo e riconoscendo come molti cronisti abbiano calcato la mano in modo esagerato.
Ma chi è Messalina, e perché è stata tanto denigrata?
Valeria Messalina nasce nel 25 e appartiene a un’importante famiglia patrizia imparentata con la gens Giulio-Claudia. Quando la ragazzina ha 14 anni, l’età in cui oggi ci si appassiona a serie sud-coreane, si leggono i manga e si collezionano i primi flirt, viene data in sposa a un uomo di cinquant’anni.
L’uomo è Tiberio Claudio Cesare Augusto Germanico e a decidere il destino della giovanissima Messalina è nientemeno che l’imperatore Caligola, giovane disturbato che si ritrova sul trono nonostante sia pazzo in modo conclamato. Claudio è lo zio di Caligola, è un brav’uomo, colto e non proprio affascinante, una figura messa un po’ da parte da tutti a corte. E invece, quando Caligola fa la fine di tutti i dittatori crudeli, fatto fuori dagli stessi che fino a mezz’ora prima lo osannano, Claudio diventa imperatore.
Una giovanissima imperatrice
Messalina ha 16 anni e si ritrova imperatrice di Roma, normale che il fatto la dstabilizzi un poco. La ragazza non ha nessuna esperienza della vita, è giovane e inquieta e tutti sono ai suoi piedi. Non solo, Valeria è bellissima – la “più bella di Roma” per alcuni – e Claudio ha ben altro per la testa. L’uomo vuole riscattare decenni passati a patire il bullismo per i suoi difetti fisici e per la balbuzie che lo attanaglia, e coprirsi di gloria in Britannia.
Le storie che iniziano a circolare sulla ragazza sono squallide e poco credibili. Si dice che, anziché passare la vita tra i vizi cella corte, eserciti l’antico mestiere sotto copertura in un lupanare. Che intrattenga relazioni poco consone coi suoi fratelli e che si conceda in pratica a chiunque le capiti a tiro. Plinio il Vecchio, in una gara a chi la spara più grossa, afferma che Messalina sfidò la più grande meretrice romana e vinse con 25 rapporti in un giorno.
“lassata, viris nondum satiata, recessit” (“stanca, ma non sazia di uomini, smise”).
La verità è che Messalina ci viene narrata da storici che vivono decenni dopo la sua morte e che raccontano storie assurde per sentito dire, nel migliore dei casi, o inventando. Lo scopo è politico, negli intrecci di dinastie successive, e Messalina è il bersaglio adatto: è giovane, è una donna di potere e – soprattutto – non si può difendere.
Una rete di menzogne
La verità è probabilmente diversa e lo dimostra proprio la storia che decreta la fine di Messalina. La ragazza, infatti, data in sposa giovanissima, non ha mai conosciuto l’amore e quando incontra Gaio Silio, console designato per il 49, perde la brocca. Gaio ha 35 anni e pare sia bellissimo, oltre che uomo di successo.
Le relazioni fuori dal matrimonio sono ben tollerate, e Claudio non pare curarsi troppo della cosa. Messalina è però talmente avvinta da quel sentimento mai provato prima, che si spinge troppo in là. Mentre Claudio non c’è, durante una festa dionisiaca, Valeria e Gaio mettono in scena un matrimonio simbolico tra loro. Probabilmente è una sciocchezza, una burla che non avrebbe conseguenze. Messalina, però, è vittima di una serie di trame.
Narciso, un liberto di Claudio, riporta la storia all’imperatore, infarcendola di dettagli e mettendo su l’uomo contro la moglie. Probabile che Narciso agisca per volere di Agrippina, nipote di Claudio e madre del futuro imperatore Nerone. La donna mira al potere, tanto che una volta liberatasi di Messalina, farà cambiare una legge e sposerà Claudio.
La fine
Il suo intento è mettere sul trono Nerone e farne il suo fantoccio. Ci riuscirà, dopo aver avvelenato Claudio, ma il figlio dimostrerà di aver ereditato i suoi geni. Nel 48, però, l’ostacolo è Messalina. Claudio si fa convincere che la moglie e Gaio vogliano togliergli il trono da sotto il sedere e ne ordina la morte.
Messalina, che ha solo 23 anni, si rifugia negli Horti Lucullani e viene giustiziata proprio da Narciso. La leggenda aggiunge un’improbabile quanto colorita frase detta dal carnefice: “Se la tua morte sarà pianta da tutti i tuoi amanti, allora piangerà mezza Roma!”
Noi oggi possiamo solo cercare di immaginare la confusione di una ragazzina salita al trono senza sapere nulla della vita, magari disturbata e di indole intrigante (chi lo sa?), ma vittima di una società che si serviva delle donne come pedine politiche per le proprie trame.