La battaglia di Teutoburgo

La battaglia di Teutoburgo

20 Gennaio 2024 Off di Anna Maria Pierdomenico

Arminio

Il 9 settembre del 9 d.C. iniziava la terribile battaglia della foresta di Teutoburgo, tra l’esercito romano guidato da Varo e una coalizione di tribù germaniche comandate da Arminio.

Quest’ultimo era nato a Wener, nell’odierna Germania nord Occidentale, ed era un condottiero dei Cherusci, ma aveva servito Roma e aveva acquisito la cittadinanza romana. Divenuto ufficiale delle truppe ausiliarie di Varo, si mise segretamente a capo di una coalizione germanica che simulò una rivolta nei pressi del massiccio di Kalkriese per attirare il nemico su un territorio inesplorato e inospitale.

Le tre legioni e le unità ausiliarie di Varo caddero in trappola. Arminio aveva organizzato con cura i dettagli dell’imboscata: aveva scelto un passaggio ristretto di soli 80-120 metri, condotto l’esercito romano in un imbuto, senza uscita e fatto costruire un terrapieno dietro cui nascondere parte delle sue truppe.

Lo scontro durò tre giorni.
Alla fine della prima giornata, nonostante le terribili perdite subite, Varo riuscì a riorganizzare i suoi uomini e ad accamparsi su un’altura. Il giorno seguente i romani si misero in marcia, con la speranza di avvicinarsi il più possibile all’accampamento di Castra Vetera sul fiume Reno. Durante il cammino, in un’interminabile zona boscosa, i Romani subirono le perdite peggiori, poiché per quanto cercassero di serrare i ranghi, lo spazio era troppo limitato per farlo.

La fine

Il terzo giorno l’armata romana, ormai decimata, stremata e in balia della pioggia e del vento, fu annientata.

I pochi superstiti vennero sacrificati alle divinità germaniche e i restanti vennero liberati, o scambiati con prigionieri germanici o riscattati. Varo si suicidò.

La battaglia di Teutoburgo è ricordata come una delle più gravi disfatte subite dai Romani, che reagirono dando inizio a una guerra che si concluse con la definitiva rinuncia alla Germania. Da allora il Reno si consolidò come confine nord-orientale dell’Impero e rimase tale per i successivi 400 anni.

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