Christine de Pizan e “La città delle dame”
Christine de Pizan, prima scrittrice di professione e prima storica laica, fu una vera e propria anticipatrice della lotta per i diritti delle donne. Visse tra il 1300 e il 1400.
Da Firenze alla Francia
Cristina nacque a Venezia nel 1365, ma la sua famiglia si trasferì in Francia quando lei era ancora molto piccola. Il padre, notissimo astrologo, venne infatti invitato da re Carlo V a fare parte della sua corte e questo permise a Cristina – da allora Christine – di crescere in un ambiente vivace e intellettualmente stimolante. Alla ragazza, cosa rara all’epoca, venne impartita un’educazione letteraria approfondita e venne accordato il permesso di consultare i volumi della biblioteca.
A quindici anni sposò Étienne de Castel, notaio e segretario del re. Il loro matrimonio, basato su un legame sincero, ebbe però vita breve e Christine rimase vedova dopo undici anni. Trovatasi sola, con tre figli e una madre anziana e invisa al nuovo re Carlo VI, dovette reinventare completamente la sua vita e fare qualcosa ritenuto sconvenientissimo: mantenersi da sola.
“La Città delle Dame”
Christine de Pizan cominciò a dirigere una bottega di scrittura, in cui lavoravano calligrafi, scrittori e miniaturisti, che ebbe grandissimo successo e che le valse la protezione di molti personaggi illustri, tra cui la regina Isabella. Questo le permise di dedicarsi a ciò che veramente amava, la letteratura e la poesia, ma anche di dare inizio a quella che sarebbe stata chiamata la “Querelle des femmes”.
Dopo aver letto il “Decameron” di Boccaccio e il “Roman de la Rose” di Jean de Meung, in cui le donne venivano descritte spesso come viziose seduttrici, scrisse in risposta “La Città delle Dame”.
“Ragione, Rettitudine e Giustizia”
In quest’opera, terminata nel 1404, Christine de Pizan immagina una città ideale fondata su “Ragione, Rettitudine e Giustizia” in cui vivono dame – sia storiche sia leggendarie – di spirito nobile. Al centro dell’opera vi è certamente il tema dell’educazione femminile, Christine sapeva bene che “l’inferiorità” culturale delle donne era dovuta al fatto che non venissero istruite e non ad una predisposizione naturale. Altro argomento affrontato è lo stupro, per punire il quale viene invocata una legge “giusta e santa”.
Il manoscritto, che ovviamente fece molto parlare di sé, fu poi donato alla regina Isabella.
Nel 1418 Christine de Pizan si ritirò in un convento e nel 1429 scrisse l’unica opera su Giovanna D’Arco redatta prima della morte della Pulzella.
Non sappiamo con precisione quando Christine de Pizan si spense, ma la data dovrebbe aggirarsi intorno al 1430.
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