Le Grotte di Stiffe, il paradiso sotterraneo

Il comune aquilano di San Demetrio ne’ Vestini ospita uno dei principali siti naturalistici abruzzesi. È proprio là infatti, nel cuore del Parco regionale Sirente-Velino, che è possibile discendere nelle Grotte di Stiffe.

Un labirinto inesplorato

Conosciute e abitate sin dall’età del bronzo (3000 a.C. – 1200 a.C.), le grotte sono ancora parzialmente inesplorate e inaccessibili. Caso quasi unico in Italia, esse sono state scavate da un fiume che fuoriesce in superficie e che ha determinato, nel 1907, la realizzazione di una centrale idroelettrica.

Le esplorazioni speleologiche sono iniziate solo alla chiusura della centrale, nel 1956, e ad esse ha fatto seguito un’opera di valorizzazione che nel 1991 ha permesso l’apertura delle grotte al pubblico.  Alle cavità si accede dalla base di una parete rocciosa a strapiombo alta circa cento metri e da lì si inizia un percorso di circa 700 metri che porta fino alla sala della seconda cascata, un ambiente particolarmente ampio e suggestivo.

Di Andrea Pilotti from Giulianova, ITALY – Grotte di Stiffe, CC BY 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=64387063

Il museo di speleologia

Nel 1996 accanto alle Grotte di Stiffe è stato aperto il “Museo di speleologia” intitolato a Vincenzo Rivera, fondatore e primo rettore dell’Università dell’Aquila. La struttura è gestita dal Gruppo Speleologico Aquilano e ospita reperti relativi alla paleontologia, alla mineralogia, alla geologia e alla fotografia speleologica.

Tra i più importanti ricordiamo uno scheletro intatto di Ursus Speleus – un primitivo orso delle caverne più grande di un Grizzly –  ed il calco del teschio di Broken Hill, appartenente ad un ominide bipede vissuto tra 125000 e 300000 anni fa. Le spelonche sono state temporaneamente chiuse dopo il terremoto del 2009 e sono tornate attive nel 2011.

Di Ra Boe / Wikipedia, CC BY-SA 3.0 de, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=61360374