Jules Verne e i Viaggi Straordinari

Nato l’8 febbraio 1828 a Nantes, a 11 anni scappò di casa per imbarcarsi su un vascello diretto nelle Indie. Voleva portare un pegno d’amore alla cugina Carolina, ma il padre lo riacciuffò molto lestamente.

Fin ragazzo manifestò la sua passione per la letteratura, ma la sua famiglia aveva altre aspirazioni per lui e concluso il liceo lo mandò a Parigi per studiare giurisprudenza. Arrivato nella capitale trascorse molto del suo tempo nella biblioteca nazionale, prendendo appunti di storia e di scienza, e nei circoli letterari, dove ebbe anche modo di conoscere Dumas.

Intorno al 1848 Jules Verne iniziò a scrivere testi teatrali e in seguito racconti di viaggio. Comprese presto che la sua strada era quella della scrittura e in breve abbandonò la carriera giuridica.

Per mantenersi ebbe bisogno di fare altri lavori, ma il matrimonio con Honorine Morel, vedova benestante, contribuì ulteriormente alla sua indipendenza economica.

La sua vera e propria ascesa come scrittore iniziò nel 1862, anche grazie all’editore Jules Hetzel che, entusiasta della sua antologia “Cinque settimane in pallone”, gli propose un contratto di 20 anni con l’impegno di pubblicare tre libri all’anno.

Da quel momento Jules Verne non smise di scrivere fino alla sua morte.

I suoi romanzi sono riuniti nelle serie conosciuta come “Viaggi Straordinari”, che comprende oltre 50 opere che spaziano dallo storico alla fantascienza come “Ventimila leghe sotto i mari”, “Michele Strogoff”, “Il giro del mondo in 80 giorni” e “Dalla terra alla luna”. I suoi libri sono tra i più tradotti al mondo, secondi solo a quelli di Agatha Christie.

Nel 1872 Jules Verne si trasferì ad Amiens, città natale della moglie. Qui divenne membro e poi direttore dell’Académie des Sciences, des Lettres et des Arts e qui morì nel 1905.

Molte sue opere inedite furono pubblicate postume dal figlio.

Nel 1989 un pronipote di Verne fece aprire una vecchia cassaforte le cui chiavi erano andate smarrite. Dentro trovò il manoscritto di “Parigi nel XX secolo”, redatto nel 1863 e mai pubblicato. Dato alle stampe nel 1994, in pochi giorni vendette più di 200.000 copie.