La Rajetta –  Recensione

La Rajetta – Recensione

Scheda

Titolo: La Rajetta

Autore: Adriana Comaschi

Casa editrice: Edizioni Tabula Fati

Anno: 2018

Genere: fantasy

ISBN: 978-88-7475-687-2

Prezzo (Euro): 14

N. Pagine: 168

 

La Rajetta

Il mio viaggio nel mondo del fantasy è iniziato tanto tempo fa, quando mi sono trovata per le mani “Il Signore degli anelli” di Tolkien, ed è stato amore a prima vista, ma era da tanto che non mi concedevo un libro di questo genere. Ricominciare con “La Rajetta” è stata davvero un’esperienza piacevole. Adriana è una scrittrice infaticabile, sempre pronta ad accettare nuove sfide e che spazia sapientemente dal giallo al fantasy attraversando il romanzo storico.

Uno dei grandi punti di forza di questo romanzo è l’ambientazione: siamo sulle Dolomiti, in un passato oscuro e primordiale in cui le tribù ladine si contendevano in modo cruento le risorse necessarie per la sopravvivenza e non solo. A dominare la scena ci sono Dolasila, principessa guerriera, resa imbattibile dalla sua magica armatura forgiata dai nani di Latemar, e suo padre Rajes, machiavellico e crudele re dei Fanes, che con la sua smania di potere innescherà una guerra con i popoli vicini.

La corazza non è l’unico prodigioso artefatto tra le mani della bella Dolasila: sul suo elmo brilla la rajetta, una gemma dai poteri antichi e straordinari persa anni addietro da Spina de Mul, stregone pronto a fare di tutto per riconquistarla.

La Comaschi, con la sua scrittura agile  e mai banale, ci trasporta in un racconto in cui la poca realtà storica conosciuta si amalgama con le leggende locali e i più classici stilemi del romanzo fantasy. L’aspetto magico, mai troppo invadente, è dosato con maestria e lascia affascinati e incuriositi. I protagonisti ben caratterizzati, imperfetti e realisticamente umani, spesso ci sorprendono con i loro comportamenti, alcuni con la loro meschinità, altri col proprio eroismo. Altri ancora per gli estremi sacrifici compiuti per amore.

“La rajetta” è un romanzo godibilissimo e un raro esempio nostrano di fantasy ambientato sulle nostre montagne, laddove la storia sconfina prepotente nel mito, che appassionerà sia i cultori di vecchia data che chi si avvicina per la prima volta al mondo del fantastico.

 

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