Lola Di Stefano, l’eroica insegnante
Lola di Stefano, eroica insegnante che sacrificò la sua vita per salvare quella dei suoi piccoli alunni, nacque il primo giugno 1920 a Bussi Sul Tirino.
Una vita dedicata ai bambini
Se un giorno vi trovaste a girare per le strade di Bussi su Tirino potreste imbattervi in una statua molto particolare. Il monumento raffigura una maestra che con fare protettivo accarezza la testa una bambina, dolce e serena con il suo grembiulino e la sua cartella. Quella figura femminile è un omaggio a Lola Di Stefano, donna troppo grande per essere raccontata, che sacrificò la sua vita per salvare quella dei suoi piccoli alunni.
Lola nacque il primo giugno 1920 a Bussi Sul Tirino e dedicò la sua vita all’insegnamento. Il 19 gennaio del 1954, nello stabilimento chimico della Società Montedison a Bussi Officine, si verificò la fuoriuscita accidentale di una nube di cloro, che investì ben presto l’interno dello stabilimento, il vicino abitato e la scuola elementare.
Il salvataggio
Lola Di Stefano, allarmata dal cattivo odore e dal suono delle sirene, si rese conto del pericolo che correvano i suoi scolari e li aiutò a tapparsi la bocca con dei fazzoletti. Grazie a due mezzi forniti dalla Montedison li mise in salvo portandoli lontano dalla scuola, a Capestrano, dove la nuvola del gas, più pesante dell’aria, non li avrebbe raggiunti e dove avrebbero potuto trovare facilmente del latte, indicato come antidoto dai medici dello stabilimento.
Lola, impegnata nel frenetico salvataggio dei suoi 60 alunni, non pensò a proteggere se stessa e rimase intossicata dalle esalazioni. L’avvelenamento da cloro la condusse alla morte il 29 gennaio 1954, a soli 34 anni. Al tempo le fu data la medaglia d’oro al valore civile e in seguito le sono state intitolate la scuola di Bussi e una scuola primaria di Sulmona.
Il monumento di cui vi abbiamo parlato è stato eretto Il 10 febbraio 2018.