Saffo, la decima musa

Saffo, la decima musa

6 Settembre 2019 0 di Anna Maria Pierdomenico

Saffo è stata la più famosa poetessa dell’antica Grecia e l’ispiratrice di moltissimi autori contemporanei e successivi.

Il tiaso di Lesbo

Nacque ad Ereso, città dell’isola di Lesbo nell’Egeo, all’incirca nel 630 a.C.

La sua famiglia, appartenente all’aristocrazia, fu esiliata in Sicilia per una decina d’anni, a causa delle lotte politiche tra i vari tiranni che  allora si contendevano Lesbo.

Il poeta Alceo, suo contemporaneo, la descrisse come una donna bella e aggraziata, il cui fascino e la cui raffinatezza erano insuperabili. Di Saffo si sa che ebbe una figlia di nome Cleide e due fratelli a cui era molto legata. La vita della poetessa fu interamente dedicata, oltre che alla sua famiglia, alla poesia e al tiaso, una scuola religiosa legata al culto di un Dio.

Saffo e Alceo a Mitilene (Lawrence Alma-Tadema)

Il tiaso di Lesbo

La sua poetica, in cui esprime la sua passione per tutte le creature, sono spesso state fraintese, come anche il suo ruolo nella scuola. All’interno del Tiaso, in cui Saffo era un’insegnante, era contemplata anche l’iniziazione all’amore. Questo, insieme alle liriche piene d’amore per le fanciulle che guidava, è stato posto fuori dal suo contesto e male interpretato, dando origine ai termini “lesbico” e “saffico”, che designano l’omosessualità femminile.

Saffo morì a Leucade, nel 570 a.C. circa, in circostanze sconosciute. Una leggenda vuole che ella fu tradita proprio dall’amore che tanto aveva cantato. Innamoratasi del giovane Faone, non fu da lui ricambiata e per questo si gettò da una rupe.

Busto di Saffo conservato nei Musei Capitolini a Roma.

La decima musa

«Alcuni dicono che le Muse siano nove; che distratti!
Guarda qua: c’è anche Saffo di Lesbo, la decima. »

La figura di Saffo ha ispirato poeti come Leopardi (Ultimo canto di Saffo) e cantautori come Vecchioni (Il cielo capovolto) e Branduardi (Cogli la prima mela).